Sant'Agata sui due Golfi



























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Sant'Agatesi rapiti dai Turchi

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Elenco dei rapiti dai Turchi nell'incursione del 13 giugno 1558:

- Ant: de Martino ed il fratello Altobello.
- Bionnella, moglie di Andrea Tizzano, con 2 figli, Giulia,
madre di Ambrogio Tizzano.
- Ferd. fratello di Bernardino Tizzano.
- Placente, figlio del fu Bernardino Tizzano di anni 13.
- Marco Cannavale, con la moglie, un fratello e 3 figli.
- Loisella madre , e Lucrezia sor. di Cesare Tramontano.
- Lucrezia ved. di Prospero di Accetto, con la mad. Riccadonna.
- Gio: Tommaso de Campora, con la moglie e 2 figli.
- Maddalena di anni 23 e Faustina di anni 13, figle del fu Salvatore Califati.
- La moglie, la madre e la sorella di Iacopo Anello Vicedomini.
- Pietro de Martino, con la moglie e un figlio.
- Gio: de Aprea, col figlio Giacomo Andrea.
Abitanti di Acquara nel 1489:

Amitrano Bonafide 8
Amitrano Nofrio 3
De Accietto Cervino 6
De Accietto Antonio 6
De Accietto Macteo 2
De Accietto Desiato 2
De Accietto Macteo 3
Vicedomini Francisco 6
Vicedomini Stefano 9
Cannavaro Petrillo 5
Cannavale Cola 5
Califano Palmero 8
Cammarota Jacobo 2

(il numero indica i componenti del fuoco senza il capofamiglia)
Fonte: Storia di Massa Lubrense di Riccardo Filangieri di Candida
obbedienza dal Maldacea con lettere sovrane (3 maggio 1339); e da ciò quello reso più audace, insieme al figlio Riccardo, percosse in tal modo maestro Tommaso Maldacea, che questi ne morì. Al ricorso del figlio dell'ucciso, Riccardo, fu ordinato istruirsi un processo contro il Mastrogiudice, e la restituzione dei beni ai Maldacea". Acquara fece parte della parrocchia di S.Agata, e poi di quella di Pastena, fino al 1674, nel quale anno vi fu creata una parrocchia nella chiesa di San Vito. Poco lontano vi erano, la venerata cappella di S. Maria a Tentarano, e quella di S.Nicola, presso il monte che ne prese il nome. Acquara nei fuochi del 1561 è detto casal Festinese. Vi erano anticamente nel casale due estaurite: una sotto il titolo di S.Vito, della quale abbiamo menzione fin dal 1337, e l'altra sotto il titolo di S. Michele Arcangelo, che troviamo alla fine del XV secolo. Nel XVI secolo entrambe le chiese erano dirute. Nel 1582 si ha notizia di una chiesa dedicata tanto a S.Arcangelo che a S. Vito, ciò vuol dire che una delle due estaurite non esisteva più e i due titoli si erano riuniti nell'altra. Ma anche questa rovinò. Allora ne fu costruita un'altra nel 1677 che fu eretta in parrocchia nel 1674 sotto i vecchi di titoli di S. Michele Arcangelo e di S. Vito in Acquara, e con questo nome è arrivata fino nostri giorni. La chiesa, piuttosto piccola, è ad una sola nave, con abside quadrata sormontata da cupola. L'altare maggiore, in marmi colorati, fu fatto nel settecento. La famiglia Aprea vi fondò un paio di altari. Nel 1903 il parroco Giuseppe Ruggiero vi fere erigere la torre campanaria, mentre nel 1929 il parroco Cataldo Miccio vi edificò la nuova casa parrocchiale. Il 30 marzo 1884 si aprì la strada Pastena-San Nicola (presso Acquara). Il paesino confina con S.Agata e conta pochi abitanti.
   Acquara si stende sul fianco occidendale della collina del Deserto a 330 s.l.m.. La sua bella posizione, a dominio di tutta la valle di Massa, ne fa un ricercato luogo residenziale e di soggiorno estivo. Come il nome lascia intendere, in tempi passati vi era gran copia di acque. Nel casale ci sono due necropoli greche (vedi S.Agata). La prima notizia del luogo è del 1337 "loco qui dicitur aloquaro", dove i Maldacea avevano terre ed una casa:" Il sorrentino Nicola Mastrogiudice voleva ad ogni costo ridurre in vassallaggio il libero cittadino di Acquara Giacomo Maldacea per impossessarsi dei suoi beni, onde questi ricorse al Re. Ma il Mastrogiudice riuscì ad ottenere
Acquara







































 






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