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Fonte: Storia di Massa Lubrense di Riccardo Filangieri di Candida;
La Lobra di Stefano Ruocco e Peppe Esposito.
"Divo Sebastiano martiri \ sacram Aediculam antiquitus \ pro pestilentia sublata erectam; \ An. D. MDCLVI \ iterum fatali tabe saeviente \ Oppidum Pastinae \ voti compos ex animo \ tutelari praesentissimo \ exiguum sacellum ampliavit."
L'antico affresco, con la Beata Vergine ed i santi Bartolomeo, Gennaro, Sebastiano e Sossio, fu, eccetto le teste, malamente dipinto.
La cappella è situata in località Canale (zona Pastena) sulla via che da Pastena porta a S.Agata, nei pressi dei lavatoi e della sorgente d'acqua. E' anche detta della Madonna di Montevergine per l'effige che vi si venera. Già nel quattrocento esisteva e si vuole fosse eretta in occasione di una pestilenza. Fu restaurata dopo la peste del 1656 con le elemosine raccolte da Bartolomeo Cuccaro, e vi fu messa una epigrafe ritrovata dal parroco Castellano in una rifazione della cappella nel 1880:
San Sebastiano
Della cappella, crollata nella parte anteriore, si è conservata la pianta, si tratta di un' aula rettangolare di circa metri 4 x 8. La copertura, a volta, si è conservata nella sola zona presbiteriale, dall'arco maggiore alla parete di fondo, per una sporgenza di circa tre metri. L'immagine della Vergine è racchiusa in una cornice a stucco dipinta di azzurro, eseguita nel secolo scorso e la parete su cui è affrescata la Madonna presenta evidenti e profonde fenditure riempite a stucco. La Madonna, leggermente scorciata a destra, siede su un basso trono e con entrambe le mani stringe il Figlio, che regge sulle sue ginocchia. L'Infante è avvolto da una coperta rossa che cade con un risvolto triangolare e lanceolato sul manto della Vergine, avvinghia il seno della Madre che lo trattiene alla bocca e rivolge il suo sguardo verso l'esterno. Il gruppo della Madonna con bambino di Tentarano ha un'impronta tipicamente senese, di caratteri plastico-chiaroscurali mediati attraverso la produzione scultorea di Tino di Camaino e di apporti spaziali derivanti dalla cultura giottesca.
   Il poco noto affresco della Vergine Allattante conosciuto tradizionalmente con il nome di Santa Maria a Tentarano, toponimo dall'origine sconosciuta, è ubicato in una cappella a valle della località Deserto. Questo affresco è dipinto sulla parete di fondo, l'unica che si è conservata per intera dell'originaria costruzione. Secondo il Filangieri la capella fu "fondata non dopo la fine del sec. XV dalla famiglia Aprea. L'immagine era immensamente venerata, e vi si recava ogni sabato molto popolo, litaniando. Fu visitata da tutti i vescovi e rovinò al principio del secolo XIX".
Santa Maria di Tentarano







































 






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